Come sempre, nella nostra newsletter partiamo da una visione del contesto geoconomico e geooplitico, oggi particolarmente complessi, per approfondire i contributi effettivi e concreti per migliorare l’export del Made in Italy rivolto al bene comune di cittadini e imprese.

Molti sono sconcertati dalle dichiarazioni del presidente Trump, che sembra voler cambiare tutto, e sono quasi contrariati che si arrivi alla pace in Ucraina, a spese del povero Zelensky, che dovrà cedere terre rare agli Americani, e territori ai Russi.

La spiegazione è molto semplice: l’America non può dire di aver perso la guerra in Ucraina contro i Russi. Per cui, con buona pace degli “alleati” europei, che hanno sperperato 150 miliardi in una guerra persa in partenza, e di milioni di soldati civili ucraini e russi morti per niente, scarica  tutte le colpe sul povero Zelensky. E tratta direttamente con la Russia, restituisce la verginità a Putin, e rimuove persino le sanzioni. E’ geniale come trasforma la disfatta in vittoria. Aiutato in questo dall’inconsistenza dei governi europei, e dalla manipolazione dei media. Qualcuno può non essere d’accordo, ma questi sono i fatti. Venendo a noi, i fatti sono che è scattata anche la guerra commerciale contro l’Europa, colpevole di vendere troppo e di comprare troppo poco dall’America. A partire dal carissimo gasolio, per arrivare agli armamenti. Stiamo già assistendo al blocco delle consegne causato dalle nuove barriere doganali.

Tutto cambia intorno a noi. Dobbiamo adeguarci.

Le grandi corporation hanno meno problemi: subito sono corse in soccorso del vincitore big tech, big pharma, e i grandi fondi li abbiamo già visti in prima fila alla corte del nuovo imperatore. Chi può, delocalizza le produzioni in USA. Per le PMI, che sono l’ossatura della nostra economia, tutto diventa ancora più difficile. Per l’Europa Draghi dice che dobbiamo fare qualcosa, ma non ha idea. Per le nostre PMI esportatrici, senza pretendere di avere bacchette magiche, qualche idea noi in Export Italia 2030 ce l’abbiamo. Che non è certo riconvertire la nostra manifattura per produrre armamenti. Esiste una leva che potrebbe trasformare la crisi della nostra economia, reimmaginando le PMI unite con nuovi modelli export per il  bene comune.

La sfida dell’export è infatti sempre più complessa, le aziende gravano gli export manager di aspettative sempre maggiori, il «si è sempre fatto così» non funziona. Servono nuove leve e nuove competenze, i ruoli e i modelli tradizionali devono evolvere.

Il principio “datemi una leva e vi solleverò il mondo” attribuito ad Archimede, rappresenta l’idea che con gli strumenti giusti è possibile raggiungere risultati straordinari. Questo concetto può essere applicato alle nuove tecnologie di intelligenza artificiale (IA) nell’export e nell’ internazionalizzazione. Tantissimi sono i benefici. L’intelligenza artificiale, se adeguatamente declinata, può essere vista come la “leva” moderna che facilita le piccole imprese, che possono migliorare e diventare più competitive pur senza grandi investimenti, potenziando accesso globale, innovazione competitiva, riduzione dei costi, e supporto alla crescita economica sostenibile. In sintesi, proprio come Archimede teorizzava che una leva ben posizionata potesse sollevare enormi masse con minimo sforzo fisico, oggi l’intelligenza artificiale funge da “leva” digitale, che consente alle piccole imprese dei prodotti italiani autentici non solo di competere su scala globale, ma anche di innovarsi continuamente, per affrontare sfide economiche ed ecologiche sempre più complesse.

La “leva” dell’intelligenza artificiale (AI) nelle PMI richiede una guida ed un orientamento per essere posizionata nel modo migliore. Le nuove generazioni di export manager competenti nell’AI sono fondamentali per sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia.

Potete installare nella vostra auto il migliore dei navigatori, ma non vi servirà a niente se non sapete dove andare. Per azionare una leva che al lato pratico si traduce in centinaia di strumenti applicativi sempre più potenti, ma anche sempre più complessi da scegliere, comprendere, ed utilizzare, bisogna creare un nuova generazione di esperti, competenti insieme in export, internazionalizzazione, ed AI, in grado di fornire:

Guida Strategica: gli export manager esperti in AI possono aiutare le PMI a identificare le aree più critiche dove l’intelligenza artificiale può fare la differenza, come ad esempio nell’analisi dei dati di mercato o nella gestione delle relazioni con i clienti internazionali.

Orientamento Tecnologico: questi professionisti sono in grado di scegliere e implementare le tecnologie AI più adatte alle esigenze specifiche dell’azienda, trovando anche competenza multidisciplinari necessarie.

Consapevolezza: del livello di prontezza per l’export, o assessment dell’azienda.

Integrazione con Competenze Umane: gli export manager competenti in AI sanno come combinare la potenza della tecnologia con le competenze umane tradizionali, creando una sinergia vincente che massimizza l’efficienza operativa e strategica delle PMI.

Adattamento ai Cambiamenti del Mercato: grazie all’aiuto degli strumenti AI, questi professionisti possono monitorare costantemente il mercato internazionale, e identificare tempestivamente nuove opportunità o sfide, consentendo alle PMI di rimanere competitive su scala globale.

Export Collaborativo: come sempre, l’export non si fa da soli.

Gli export manager specializzati nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresentano la “leva” necessaria per posizionarsi strategicamente nel mercato globale e trarre il massimo vantaggio dalle nuove tecnologie.

Il Roster AI International Auditor discende da un grande lavoro promosso da Trentino Sviluppo e Provincia Autonoma Trento con UNI, l’ente Italiano di Normazione, e si è tradotto nella nuova prassi di riferimento UNI/PdR 163. Su questa base sta partendo un’iniziativa pilota, aperta a collaborazioni con stakeholder pubblici, privati, e associativi, mirata a creare e condividere un élite di export manager accreditati come AI International Auditor indipendenti, in possesso di strumenti che agevolano l’export e l’internazionalizzazione con l’AI e che supportano le aziende orientandole secondo le linee guida istituzionali.

Come sempre lavoriamo per migliorare l’export. Grazie per leggere e condividere questa newsletter. Sul tema non perdete la conferenza Zoom di lunedì 24 alle 16:00 con EEN, Unioncamere Campania, Confindustria Salerno, Strategix, Uniexportmanager, e con testimonianze ed esperienze di aziende che sperimentano l’AI nei loro processi.

Giuseppe Vargiu,
Presidente Uniexportmanager