Ottime notizie dai telegiornali e dai notiziari ufficiali di questa prima domenica da bollino rosso. Esultiamo, ci viene detto, perché finalmente Trump si è degnato di concedere all’Europa il fantastico saldo estivo del dazio al 15%. Ursula si è affrettata ad accettare, forse perchè la promozione termina domani.

In cambio del regalo (tutto da verificare peraltro ) l’Europa si impegna a spostare in America 600 miliardi di investimenti, e ad acquistare armi e gas per 150 miliardi. Un bell’accordo, non c’è che dire. Chiederei ai numerosi lettori di questa newsletter avvezzi alle trattative internazionali cosa direbbero le nostre aziende di fronte a trattative del genere. D’altra parte, se sul lato America ci trattano male, con la Cina accade anche peggio. Un caro amico condivide la sua rassegna stampa, lo ringrazio ma seguo con sempre meno fiducia la stampa italiana. Per non parlare di video e telegiornali. Da tempo ho smesso di dar retta ai notiziari italiani della disinformazione. Certo, ascoltare da fonti indipendenti in inglese si fa più fatica ma qualche volta vale veramente la pena. Qui di seguito trovate due report, sul recente incontro UE-Cina avvenuto a Pechino due giorni fa, e sulla conferenza stampa Trump-Ursula appena conclusa, che gettano una luce completamente diversa rispetto alla narrazione proposta del nostro mainstream, dove vige la regola scientifica, avvalorata da Einstein, che una bugia ripetuta costantemente diventa verità. Mi astengo dal fare commenti, bastano i titoli e i video, tratti da media esteri, decidete voi.
UE-Cina summit per i 50 anni delle relazioni:
Xi dapprima carica Von der Leyen, Kallas, Costa su un autobus. Poi li accoglie freddamente, e infine, dopo che questi non trovano di meglio che parlargli di Russia, taglia rapidamente l’incontro.

Incontro sui dazi in Scozia e Conferenza stampa
Questo video è da non perdere. Ben Meiselas ci riporta la delirante conferenza stampa di Trump in Turnberry di fronte a una attonita Presidente della Commissione Europea ridotta, come tutto il continente, a fare tappezzeria, anzi tappeto, a una nuova specie di Caligola redivivo con il delirio di onnipotenza dell’impero americano d’occidente.

Trump ha cominciato col dire che devono smetterla con la questione Epstein, che è un complotto dei democratici, poi ha parlato di rimuovere tutte le pale eoliche dall’Europa, che disturbano la visuale dei sui campi da golf. Poi ha avuto il coraggio di dire che i disperati di Gaza dovevano ringraziarlo per tutto quello che sta accadendo loro. Che l’America era morta e lui la ha resuscitata, che deve aprire una sala da ballo alla Casa Bianca. Che per i dazi al di sotto del 15% non se ne parla proprio, e in ogni caso restano al 50% per alluminio e medicinali. Con la Von der Leyen che nel frattempo lo guardava come un’idiota, ma è un dato di fatto che l’Europa obbedisce asservita tutto quello che le si chiede, facendo solo finta di abbozzare una trattativa. Per le armi alla Nato ci hanno chiesto il 5% del PIL e abbiamo detto subito si, pronta cassa, anzi c’è da meravigliarsi che non abbiamo proposto il 6 o 7 %.
Perché accade tutto questo
E’ la conseguenza di essere il continente commercialmente più forte del mondo e insieme quello più disunito e quello che si lascia guidare dai governanti più asserviti e corrotti. Per le aziende che fanno business internazionale sarà una partita sempre più dura, e per gli export manager chiamati ad assisterle sarà una vera sfida. Grazie per leggere, commentare e condividere questa newsletter, lavoriamo per rendere migliore l’export del Made in Italy.
Giuseppe Vargiu,
Presidente Uniexportmanager
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