All’insegna della continuità l’assemblea Uniexportmanager, tenutasi a Milano ha riconfermato e rinnovato la squadra che l’ha portata dalla fondazione quasi 6 anni fa a divenire la prima realtà associativa indipendente dei professionisti italiani dell’export.

Qui segue il comunicato stampa del 26 settembre, ripreso da diversi media nazionali e regionali:

 “Favorire l’aggregazione ed investire sulle MPMI per ampliare la base degli esportatori”

Milano 26 settembre, Giuseppe Vargiu, 72 anni, sardo, residente nel Veneto, è stato riconfermato alla guida di Uniexportmanager, la principale associazione professionale non ordinistica dei professionisti italiani dell’internazionalizzazione. Lo ha eletto ieri l’Assemblea degli Associati, quasi trecento in tutta Italia, convocata a Milano per il rinnovo delle cariche.

Accanto a Vargiu, siederanno nel nuovo Consiglio Direttivo: Massimo Cugusi (Vicepresidente vicario); Marco Piva – Segretario Generale e Tesoriere; Laura Bertuccioli; Giuseppina Bruno; Paolo Angelo Galbiati; Giovanni Pecorari; Iwona Przanowska.

Nella sua relazione di apertura, il Presidente Vargiu ha evidenziato gli importanti risultati ottenuti nel quinquennio, tra i quali il contributo di Uniexportmanager all’emanazione della norma UNI11823 sulla professione di Export Import Manager – Esperto dei processi di internazionalizzazione, il lancio della Scuola di formazione con il coinvolgimento professionisti associati di grande esperienza e l’organizzazione del Premio Export Italia, dedicato alle storie esemplari di MPMI esportatrici di successo.

“Proprio alle MPMI – ha detto Vargiu – il Governo e l’intero sistema di promozione del Made in Italy deve dedicare una speciale attenzione. Il valore aggregato in crescita dell’export italiano nasconde in realtà una contrazione del numero delle imprese esportatrici di minori dimensioni, le cui esigenze peculiari spesso passano in subordine rispetto alle ragioni della grande industria”

“Nessuna sterile contrapposizione – ha concluso Vargiu – ma ricerca della integrazione di piccole e grandi imprese all’interno delle filiere produttive e delle catene del valore. 


L’assemblea è stata il momento clou di due meravigliose giornate di Go International che hanno visto l’associazione, insieme alla community ExportItalia 2030 esprimere l’aspetto migliore di un’organizzazione visionaria che ha il suo punto di forza non solo nel lavorare senza timori reverenziali, per migliorare l’export e per promuovere la nostra professione, ma soprattutto nel valore delle collaborazioni e dei rapporti umani che associati e i membri attivi della community hanno saputo costruire e consolidare tra loro.