Riporto in forma di slide il contributo che ho portato a nome di #Uniexportmanager, al tavolo del per le professioni e la dirigenza export tenutosi venerdi 19 al #MAECI e coordinato dal Sottosegretario #ManlioDiStefano.
Fa assolutamente piacere vedere come il Governo abbia preso consapevolezza dell’importanza dell’ #export attraverso importanti stanziamenti strutturali e l’avvio delle molteplici iniziative del #pattoexport con #AgenziaIce, #SaceSimest, Università, #Unioncamere.
Quello che non bisogna dimenticare è che anche quando si rendono disponibili mezzi giusti per esportare come fiere o piattaforme o promozioni locali gratuite, sono indispensabili dentro le aziende risorse professionali competenti in grado di sfruttarli adeguatamente. Risorse che oggi in gran parte non sono presenti.

I colleghi #Exim Uniexportmanager lavorano ogni giorno con le piccole aziende e le loro aggregazioni, e sanno bene che i bisogni di export sono troppo complessi e variegati per poter essere risolti solo con gli sportelli informativi o con la semplice formazione aziendale, persino con interventi temporanei. Anche l’ottimo bando #voucherTEM di Invitalia puo’ essere potenziato e migliorato: non con estensioni di transizione o sostenibilità (nell’export ormai sono implicite, cosi’ come il digitale) quanto con condizioni più coerenti alle aziende, che hanno palese difficolta ad anticipare 30mila euro, nonostante l’incentivo a fondo perduto.

Vediamo diminuire ogni anno il numero di aziende esportatrici, vediamo che esistono 20mila posizioni scoperte per profili professionali di Exim Manager, abbiamo lavorato due anni per creare lo standard condiviso di questa professione attraverso la norma #Uni11823 .
Possamo ridurre la forbice fra un export che si avvicina a 500 miliardi e aziende esportatrici che sono sempre meno: per invertire questa tendenza avanziamo 4 semplici proposte immediatamente cantierabili, in grado di autofinanziarsi con la crescita e raddoppiare in pochi anni il numero di aziende esportatrici.




#Exportitalia2030