Pensavamo tutti che il decreto voucher TEM del 20 agosto sarebbe stato migliorato dal regolamento di attuazione. Vedete voi. 

Qui trovate il D-DTEM del 22 febbraio con le regole della nuova corsa a ostacoli inventata al Ministero.

DD-DTEM-firmato

Cosa devono fare le aziende per ottenere i voucher TEM. 

Ecco il percorso, degno del mitico takeshi’s castle giapponese,

Dal 9 marzo le aziende mPI manifatturiere, possono caricare sul sito Maeci Invitalia la domanda di “Voucher per l’internazionalizzazione – Temporary Export Manager con competenze digitali” . Si riceve un codice da custodire gelosamente in attesa del giorno di presentazione.

Dopo 30 giorni, siamo a metà giugno saprete se siete tra i fortunati vincitori che potranno aggiudicarsi da 20 a 30mila eur a fondo perduto per ingaggiare il vostro mitico TEM DTEM, sempre che lo troviate tra quelli accreditati all’elenco Mise.

Ma…..

Quale che sia la durata del progetto potrete fare richiesta di erogazione solo dopo il 1.6.2022, anzi dal giugno 2023 se richiedete il bonus da 30mila eur.

E se tutto andrà bene riceverete l’erogazione contributo in ottobre 2022. (ottobre 2023 per chi richiede il bonus).

Riassumendo, signori esportatori mPI, questo è quello che fa il sistema Italia per promuovere il vostro export.

Nel 2020 sono stati esauriti 2300 milioni per sostenere l’export dell PMI. Pronta cassa e senza vincoli, soprattutto per le aziende medio grandi.

In questo bando ci sono appena 50 milioni.

 Se anche superate il percorso a ostacoli del clickday, se anche ottenete un contributo, sappiate che il vostro TEM lo potete ingaggiare anche subito , ma solo fra un anno e mezzo o due anni e mezzo potrete percepire il relativo sostegno pubblico.

Continuiamo cosi’, facciamoci del male. Questo è il massimo che può fare il sistema Italia per le mPI esportatrici e per aumentarne il numero.

Ora parliamo dei Temporary Export Manager

Se volete ora del percorso a ostacoli dei Temporary Export Manager , o Digital Export Manager, ossia i professionisti e le figure chiave oggetto di questa misura di incentivazione.

Le aziende infatti non potranno scegliere liberamente un export manager, e grazie al bando avranno a disposizione un bellissimo elenco ministeriale di Exportmanager e di Società TEM di cui nessuno sentiva il bisogno.

In occasione del Patto per l’export con l’associazione Uniexportmanager, avevamo detto forte e chiaro,  l’interposizione esclusiva delle società di consulenza ai fini dell’accesso al voucher aveva non pochi profili di illegittimità.

Il Ministero poteva non darci retta, anche se eravamo gli unici a parlarne, per cui il bando del 20 agosto ha accolto la ns proposta di aprire all’ingaggio di exportmanager indipendenti.

Ma al momento di scrivere il Decreto una manina ha pensato bene di imporre ai freelance exportmanager i requisiti da missione impossible che trovate nel bando.

Non c’è nessuna garanzia che questo elenco ministeriale aiuti le aziende a selezionare competenze e capacità : la Norma UNI per la professione di Exim manager esperto processi export import e internazionalizzazione sarebbe l’unico elemento per porre fine alla priferazione di elenchi inutili.

In questo modo il risultato ottenuto qual’è ? limitare la libera scelta delle aziende e ricondurre l’ingaggio di export manager il piu’ possibile all’intermediazione delle società di consulenza. Devo dire che io amministro una consulting, che quasi per caso rie

Devo dire che io amministro una consulting, che quasi per caso rientra nei requisiti, per essere accreditata come società di TEM, e quindi mio malgrado sono nella “casta” .

Ma dico ugualmente che è una vergogna che alle società sia consentito di ingaggiare anche un bracciante (con tutto il rispetto per i braccianti) e adibirlo a exportmanager, mentre un professionista senior con venti anni di esperienza professionale sul campo può essere escluso perche non ha il diplomino Microsoft.

Pensare positivo

Detto questo, stendiamo un velo pietoso e cerchiamo di essere positivi.

Ci sono un po’ di progetti che andranno avanti e c’e’ la volontà di spendere questi soldi, anche se nessuno può pensare che 50 milioni, per giunta cosi’ congegnati,  portino un beneficio significativo all’export e alal crescita delle mPI. 

La visione Exportitalia2030

Soltanto l’export che puo’ trainare la ripresa del nostro paese sommerso dal debito pubblico.

Raccomandazioni come la petizione degli export manager sono cadute nel vuoto della crisi di governo, ma ora vanno rilanciate, potete firmare anche voi https://petizione-export.vicem.it .

Dobbiamo dar vita tutti insieme a una visione export di ampio respiro, un manifesto di cosa si vuol fare per l’export Italiano di qui al 2030.   

Non basta dire che si vuole sostenere l’export delle PMi e dopo fare cose come questo bando!

La parte pubblica deve vedere le aziende esportatrici come veicolo di sviluppo e non come costo da sussidiare, o pretesto per sostenere lobby e apparati.

Stiamo raccogliendo consensi e contributi. Le prime tesi del manifesto #Exportitalia2030 saranno presto disponibili, registrate e iscrivetevi su questo tag .

O inviateli a press@uniexportmanager.it

In questo articolo abbiamo parlato di :

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